Complessa gestione delle ricadute del piano industriale Unicredit. In particolare, per quanto riguarda la Sicilia sono circa 400 i dipendenti interessati dai tagli del personale previsti, poco più di un decimo degli esuberi totali; una cinquantina di filiali verrano chiuse. Attualmente l’istituto nell’Isola ha circa 360 filiali e poco piùdi 4.000 dipendenti. “La trasformazione del modello di banca con modelli di business sempre più specializzati, la realizzazione di servizi personalizzati, un coordinamento più snello, canali di vendita più focalizzati, la razionalizzazione di processi e la migrazione verso canali evoluti – afferma Gabriele Urzì della segreteria nazionale First Cisl del Gruppo Unicredit e componente della delegazione impegnata nella trattativa – non possono venire realizzati senza un positivo turn over di personale da realizzarsi con delle assunzioni che in Sicilia non avvengono da oltre dieci anni”. Gli incontri proseguiranno fino a mercoledì 18 e tutte le settimane fino al primo febbraio, termine ultimo della procedura. Per il sindacato le priorità sono la volontarietà nell’adesione al Fondo esuberi e l’adeguatezza degli incentivi all’esodo, il riconoscimento del premio aziendale 2016, la definizione del premio aziendale 2017, calcolato sulla base di indicatori che intercettino l’aumento di produttività e redditività che dovrebbero generarsi dal Piano, gli inquadramenti che riconoscano e valorizzino le professionalità, una formazione “efficace e verificata” e nuove assunzioni.